Alla Milano Design Week 2019 emergono alcune tendenze consolidate

Non c’è forse nessun altro festival del design pari alla Milano Design Week. L’autore non intende suggerire che la Milano Design Week sia migliore di altri eventi, ma semplicemente osservare che è di una categoria a sé stante. Per diversi giorni, ogni aprile, il mondo del design prende letteralmente il controllo della città: le strade sono lastricate di creatività, che attrae con la sua aura sacra schiere di esperti del design. Per i non iniziati – e anche per i veterani incalliti – è uno spettacolo da non perdere.

Di fatto la Milano Design Week si divide tra il Salone del Mobile (ospitato nel vasto centro congressuale Fiera Milano, alla periferia della città) e il Fuorisalone (con molti eventi che si svolgono nei quartieri milanesi del design). Per le sue dimensioni è praticamente impossibile vedere e vivere l’intera kermesse. Qualsiasi itinerario ben pianificato può naufragare di fronte alla folla infinita di appassionati, alle inevitabili code per gli eventi imperdibili e alla difficoltà di orientarsi nella frenetica città lombarda. Per esperienza, è meglio fare un bel respiro profondo, abbandonare ogni prudenza e lasciarsi trasportare dal vento del design.

 

Consolidate tendenze di design

Per molti versi, le tendenze sono aspetti soggettivi del design. Quelle prive di sostanza e profondità vanno e vengono, mentre i trend capaci di crescere e svilupparsi consolidano la propria presenza e si guadagnano rispetto. Nel corso della Milano Design Week è emerso chiaramente che alcune tendenze sono ormai consolidate: le innovazioni nell’illuminazione, la valorizzazione dei materiali naturali, il design come viaggio, i mobili a doppio uso per esterni e interni, il revival dei classici del design e gli approcci creativi al riutilizzo della plastica.

 

Le innovazioni nell’illuminazione

Quest’anno tornava in scena la biennale Euroluce, il Salone internazionale dell’illuminazione. Vibia ha partecipato intensamente all’evento, presentando una stimolante gamma di luci di nuova concezione. Esposte in una serie di spazi sapientemente curati, le lampade Vibia hanno attirato moltissimi appassionati di design. Grazie alla sua particolare attenzione all’ambiente, al design minimale e al benessere emotivo, Vibia ha saputo catturare l’immaginazione dei visitatori del suo stand. Ritrovandosi incapace di segnalare un unico design della nuova collezione Vibia, l’autore ne indica due:

Plusminus è all’avanguardia nello sviluppo dell’illuminotecnica. Progettato dal designer industriale tedesco Stefan Diez, rappresenta un’evoluzione radicale del tipico light rail, grazie al ricorso a una cinghia o un nastro tessile conduttivo e flessibile. È possibile posizionare liberamente luci di varie forme e dimensioni in qualsiasi punto del nastro, creando differenti composizioni luminose. Completamente estensibile, il nastro tessile scorre verticalmente, orizzontalmente, diagonalmente o in una combinazione delle varie orientazioni e posizioni.

 

Vibia Stories - Plusminus by Stefan Diez

 

Vibia Stories - Plusminus by Stefan Diez

 

Vibia Stories - Plusminus by Stefan Diez

Plusminus del designer industriale tedesco Stefan Diez

 

Arik Levy, artista e designer industriale israeliano, ha creato Sticks, una collezione di oblunghe barre luminose in stile grafico. Assolutamente versatile, Sticks può essere collegata tra una parete e il soffitto, appoggiata verticalmente a un muro o usata per generare varie composizioni artistiche. Sticks è costituita da un bellissimo stelo neon dalle linee semplici e pulite.

 

Vibia Stories - Sticks by Arik Levy

 

Vibia Stories - Sticks by Arik Levy

Sticks di Arik Levy 

 

La valorizzazione dei materiali naturali

La valorizzazione dei materiali naturali continua a contraddistinguere ottimi esempi di artigianato di alto livello nel design contemporaneo. Materiali come il marmo, la pelle e il legno sono lavorati con cura e dedizione da artigiani e designer coscienziosi.

Marsotto, la celebre azienda italiana di lavorazione del marmo, ha presentato i pezzi della sua Marsotto edizioni, una collezione davvero incredibile di oggetti e mobili in marmo. In una mostra dal titolo “one two three Marble” (che rimanda al numero di brand dell’azienda stessa), sono stati esposti i prodotti creati da alcuni dei più celebri designer contemporanei. La preziosità della materia prima utilizzata, il marmo, evidenzia il senso di formalità, armonia e perfezione del design.

 

Vibia Stories - Marsotto edizioni Place Wardrobe by Philippe Malouin

L’armadio Place di Philippe Malouin. Immagine viaArchitonic

 

Vibia Stories - Marsotto edizioni Ballerina by Oki Sato

Il tavolo da pranzo Ballerina 72 di Oki Sato di Nendo. Immagine via Architonic

 

l marchio italiano di interni Studioart ha presentato la sua distintiva collezione di rivestimenti murali in pelle California Dreaming, creata dal designer di Los Angeles Adam Hunter. La collezione coniuga l’eleganza e l’artigianalità della pelle made in Italy con un tocco contemporaneo.

Bel Air, che fa parte della collezione California Dreaming, è un ombré destrutturato (in cui le gradazioni di colore sfumano l’una nell’altra).

 

Vibia Stories - Studioart Bel Air by Adam Hunter

 Immagine ©Studioart Leather Interiors SRL

 

Very Wood è un’azienda italiana specializzata nella progettazione e realizzazione di sedie in legno. Al suo debutto al Salone del Mobile, Very Wood ha presentato una collezione di sedie, divani, panche e sgabelli realizzati con grande passione e ammirazione per il legno – il più naturale dei materiali.

 

Vibia Stories - Very Wood ODEON barstool by This Weber

Sgabello ODEON del designer svizzero This Weber. Immagine via This Weber

 

Il design come viaggio

Il design è parte di una narrazione in continuo sviluppo, un viaggio meraviglioso caratterizzato da innumerevoli momenti di invenzione, innovazione e ispirazione. Concentrandosi sulla nozione di design come viaggio, Herman Miller ha presentato alla Milano Design Week “All Together Now”, una mostra dedicata alle crescenti e quasi infinite possibilità di design offerte dalla grande famiglia globale di marchi del gruppo Herman Miller, tra cui Design Within Reach, Maharam e Hay.

 

Vibia Stories - Herman Miller All Together Now

 

Vibia Stories - Herman Miller All Together Now

Herman Miller “All Together Now”. Immagine di Nicholas Calcott © Herman Miller, Inc

 

Mobili a doppio uso per esterni e interni

I mobili per interni ed esterni non smettono di conquistare popolarità, e allo stesso tempo i confini del design di spazi indoor e outdoor si fanno sempre più sfumati. Che la ragione sia salvare spazio o risparmiare, l’arredamento a doppio uso è pratico e molto richiesto.

La sedia Plato disegnata da Jasper Morrison per l’emblematico marchio italiano Magis è rigorosa e minimale, versatile e robusta. Adatta sia agli spazi interni che esterni, questa pratica sedia ha un’ispirazione neoclassica, da cui trae il suo nome. Bilanciando forma e funzione con le sue doti estetiche, la sedia Plato è un’autentica espressione di un design di stile.

 

Vibia Stories - Magis Plato chair by Jasper Morrison

La colorata sedia Plato di Jasper Morrison. Immagine © Magis Spa

 

Il revival dei classici del design

Molti dei marchi storici a livello mondiale, in particolare quelli provenienti dalle regioni nordiche, hanno nei loro archivi una grande varietà di disegni classici rari e sconosciuti. Per mantenere in vita l’eredità di alcuni dei più grandi designer di arredamenti, questi marchi – Artek, Carl Hansen & Søn, Fritz Hansen e House of Finn Juhl per citarne alcuni – ripropongono praticamente ogni anno dei classici del design.

Al Salone del Mobile, House of Finn Juhl ha presentato la sedia Grasshopper del maestro ebanista danese. Fu disegnata originariamente nel 1938 e ne vennero prodotti solo due esemplari. La Grasshopper costituisce uno dei primi tentativi di Finn Juhl di esprimersi artisticamente tramite l’arredamento.

 

Vibia Stories - Finn Juhl Grasshopper chair

 

Vibia Stories - Finn Juhl Grasshopper chair

 

Vibia Stories - Finn Juhl Grasshopper chair

La sedia Grasshopper di Finn Juhl. Immagine via Dezeen

 

Approcci creativi al riutilizzo della plastica

Una questione fondamentale si impone ai nostri tempi: come contrastare le catastrofiche conseguenze ambientali della nostra dipendenza dalla plastica monouso. Di fronte a tanti rifiuti di plastica, è una domanda che nel mondo della progettazione si stanno ponendo in molti: come si può riutilizzare questo materiale usa e getta nel design?

Nel dicembre 2018 la gallerista milanese Rossana Orlandi ha lanciato il primo Ro Plastic Prize, sfidando i designer a sviluppare nuovi modi per riciclare e riutilizzare la plastica. Nell’ambito dell’iniziativa “Guiltless Plastic” della stessa Orlandi, durante il Fuorisalone sono stati presentati i migliori progetti presso la galleria Rossana Orlandi. Tra i vincitori, Plastex dello studio Reform del Cairo. Si tratta di un tessuto di plastica eco-compatibile costituito dall’intreccio di sacchetti di plastica usati.

 

Vibia Stories - Plastex by Reform Studio

Plastex di Reform Studio. Immagine © Reform Studio

 

 

Gerard McGuickin

Gerard McGuickin di Walnut Grey Design
è un giornalista di design freelance residente a Belfast.

 

 

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